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La displasia dell’anca è un’anormalità di crescita o di sviluppo dell’articolazione coxofemorale, spesso bilaterale. Si manifesta con vari gradi di lassità dei tessuti molli circostanti, instabilità, malformazione della testa del femore e dell’acetabolo e artrosi.
La condizione si verifica raramente in cani di peso corporeo inferiore a 11-12Kg che hanno raggiunto la maturità e nei gatti.
Le cause sono multifattoriali. Esiste una predisposizione poligenica alla sublussazione dell’anca che viene influenzata da molteplici fattori. Le articolazioni dell’anca sono normali alla nascita, ma le anomalie di sviluppo indotte dall’allontanamento fra acetabolo e testa femorale (sublussazione) generano una serie di modificazioni che esitano nella displasia dell’anca.
In presenza di displasia i reperti clinici variano in base alla gravità della malattia e all’età dell’animale. Nei cani giovani spesso si verifica l’insorgenza improvvisa, caratterizzata da repentina riduzione dell’attività fisica e dolorabilità al treno posteriore, difficoltà ad alzarsi, scarsa voglia di correre, saltare, salire le scale. Inoltre si ha uno scarso sviluppo della muscolatura pelvica. In seguito ai fenomeni di maturità scheletrica molti soggetti displasici fra i 12 e i 14 mesi camminano e corrono liberamente senza dolorabilità. Ma in questi soggetti frequentemente insorgono processi degenerativi cronici che portano nel cane adulto anziano a vari quadri di artrosi. In questi soggetti può comparire una zoppia in forma acuta in seguito a traumi o esercizi fisici intensi, oppure la dolorabilità può comparire lentamente nel tempo. Spesso il cane preferisce stare seduto e si alza lentamente e con difficoltà, è frequente l’ipotrofia muscolare pelvica.
La conferma radiografica è fondamentale per formulare una diagnosi certa, ed essendo una malattia con elevata componente ereditaria, è soggetta a controllo ufficiale finalizzato alla selezione genetica.
L’ ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), ha regolamentato il controllo ufficiale della diplasia dell’anca nelle varie razze canine.
Il controllo ufficiale viene eseguito quando il cane ha raggiunto la maturità scheletrica (12 mesi per la maggior parte delle razze, 18 mesi per la taglia gigante).
Poiché la displasia dell’anca è una malattia progressiva che si sviluppa durante la crescita scheletrica del cucciolo, la valutazione radiografica durante l’accrescimento (4-5 mesi) permette di intercettare la malattia nel suo sviluppo iniziale, con possibilità d’intervento tempestivo per ridurre o arrestare la matattia.
Per l’esecuzione delle radiografie è indispensabile l’anestesia generale per ottenere un adeguato rilassamento muscolare e un perfetto posizionamento.
E’ sconsigliato effettuare ai soggetti in estro (calore) l’esame per il controllo per la displasia dell’anca, per le temporanee modificazioni dovute alla maggior lassità articolare. La terapia può essere di tipo conservativo o chirurgico in base al grado di displasia e all’età del soggetto.
soggetto normale
soggetto displasico